Powered By Blogger

sabato 28 maggio 2011

Orlandino

Annalaura aveva un compagno di scuola, tra i tanti. Un bimbo dai capelli castano chiaro, gli occhietti furbi, il sorrisetto sornione, che come lei non voleva andare a scuola e piangeva, piangeva, piangeva.
Al mattino, quando portavo la mia piccina in classe, i suoi singhiozzi risuonavano per tutto il corridoio, e dalla porta della classe delle Coccinelle, la prima del corridoio, a destra, proveniva la voce squillante della maestra Lucia che si domandava:"Chi sta arrivando? Annalaura o Orlando?"
I primi giorni non incamerai la notizia, e quando alla domanda "Chi sono i tuoi compagni preferiti?" Annalaura rispose con decisione "Davide e Orlando", non capii. Poi un giorno, mentre la rivestivo per portarla a casa, lei me lo fece vedere, Orlandino, e mi disse che quel bimbo le stava tanto simpatico perchè piangeva proprio come lei. Si identificava con questi altri due cuccioli, e ciò faceva sì che non si sentisse sola.
Iniziammo dietro richiesta di Annalaura a giocare a "Orlando". Lei era Orlando, ovviamente, ed io la mamma di Orlando, Caterina. Ogni giorno, quando andavo a prenderla a scuola, a mezzogiorno, lei novella Caenerentolsa diurna, si trasformava, e prendeva l'identità di Orlando. Io dovevo fingere di portarla a scuola, affidarla alle maestre, e poi trasformarmi in maestra e consolarla, tenendola impegnata per non farle pensare alla sua mamma.
La mia piccola proiettava le sue angosce e la sua paura di essere abbandonata sul piccolo Orlando.
Oggi sono sette giorni che il piccolo Orlandino non c'è più. Se lo è portato via una febbre mostruosa e assassina, lasciando attonito il nostro paese.
Orlando aveva 4 anni, e non doveva morire. C'è stato uno sbaglio. Forse doveva morire un vecchietto lì vicino, o un assassino, o un uomo crudele. Non c'è altra spiegazione. E' un errore. Non doveva morire lui.
Perchè quando mamma Caterina, alla fine di quella giornata che l'ha annientata ed ha strappato per sempre una parte di lei, si è trovata in giro i suoi giocattoli, le sue scarpine, il suo grembiule, ed avrà maledetto il giorno in cui è nata. Non si può morire a 4 anni, è mostruoso.
Orlandino Orlandino, dove sarai adesso? Se felice? Hai messo le alucce? Stai imparando le regole che vigono lassù? Rispondi ad un altro appello? Ti coccola la Madonna? E chi consola la tua mamma? Come può materialmente vivere adesso la tua mamma senza di te?
Orlandino........
Al tuo funerale c'era tutta Eboli. La tua piccola bara bianca con quella coccinella di peluche quasi scompariva sotto la tua foto. La tua maestra ti ha scritto delle parole toccanti da parte sua e di tutti i tuoi compagni Coccinelle che hanno fatto piangere tutte le mamme presenti.
Tutte noi ci siamo sentite un pò tue mamme Orlandino. Ho pianto e pianto e pianto e pianto.
Quando scendo non posso fare a meno di passare davamnti casa tua e salutarti. E quando sono a casa e mi imbatto in un cvolletto da Coccinella o in un grembiulino di Lalla provo un odio profondo per la scuola che mi ricorda te, e non so perchè.
E amo i miei cuccioli ancora di più, perchè ho ancora più paura di perderli. E li stringo e li bacio ancora di più, come a volerli proteggere da quel manto assassino della morte che aleggia su di noi e non si sa chi avvolgerà.
Ciao Orlandino, non è giusto, ti ricorderemo PER SEMPRE.

Nessun commento: